Polizze vita, niente vantaggi per i prodotti finanziari

Le polizze sulla vita sono tali solo se garantiscono la restituzione del capitale, altrimenti devono essere equiparate a contratti di investimento ordinari. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione nella sentenza 10333/2018 con una decisione per molti versi attesa dagli operatori, ma che avrà profonde conseguenze sul mercato di questi prodotti.
Secondo la Suprema corte, se nel contratto manca la garanzia della conservazione del capitale alla scadenza, siamo di fronte a un prodotto finanziario, e non a una polizza assicurativa sulla vita.
La Cassazione, richiamando una suo precedente intervento (sentenza 6061/2012), ha chiarito che, indipendentemente dalla denominazione del contratto, la polizza assicurativa sulla vita deve essere identificata solo come quella in cui il rischio è assunto dall’assicuratore, mentre si tratta di un contratto di investimento finanziario quando il rischio è completamento posto a carico dall’assicurato, come avviene di solito nelle cosiddette polizze “unit linked” o “index linked”.
La riqualificazione della polizza come prodotto finanziario comporta peraltro notevoli differenze per quanto riguarda il regime fiscali e successorio. Ricordiamo infatti che le polizze sulla vita sono sottratte alle azioni esecutive e cautelari, sono considerate dalla legge come impignorabili e insequestrabili, e anche in caso di fallimento potrebbero essere sottratte a revocatoria. Inoltre le polizze sulla vita non rientrano nel patrimonio ereditario, pertanto la somma dovuta ai beneficiari in caso di morte dell’assicurato è esente dall’imposta di successione.
Questi trattamenti di favore sono riconosciuti dal legislatore con riferimento alle polizze sulla vita vere e proprie, che hanno finalità previdenziale, mentre non ha senso applicare gli stessi vantaggi a contratti che, pur presentandosi esternamente come polizze, non sono altro che prodotti di investimento finanziario, come ha stabilito la Cassazione.
Per chi si vuole avvicinare a questi prodotti, risulta dunque sempre più importante farsi assistere da un consulente qualificato.

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