Esenzione dalla dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione deve sempre essere presentata, anche quando il defunto non aveva beni immobili.
E' prevista una sola eccezione. Non c'è l'obbligo di presentare la dichiarazione di successione solo quando l'eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto (figli, discendenti o genitori), e l'attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro (l’importo è stato aumentato dagli originari 25.823 euro a partire dal 13 dicembre 2014) e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Ciò significa che la dichiarazione di successione deve essere presentata anche quando non deve essere pagata alcuna imposta, perché il patrimonio lasciato dal defunto è inferiore alla franchigia prevista dalla legge, e non ci sono immobili sui quali applicare le imposte ipotecarie e catastali. Il coniuge e i figli del defunto dovranno dunque presentare la dichiarazione di successione indicando tutti i beni lasciati dal defunto, con il loro valore, anche se poi dovranno pagare solo le imposte ipotecarie sugli immobili eventualmente compresi nell'eredità, dato che l'attuale importo della franchigia garantisce nella maggior parte dei casi l'esenzione dell'imposta di successione.
Ricordiamo anche che secondo le norme attualmente in vigore la prova della presentazione della dichiarazione della successione deve sempre essere richiesta dalle banche prima di poter mettere a disposizione degli eredi i rapporti già intestati a nome del defunto.
E’ escluso l’obbligo di presentazione di una dichiarazione di successione sostitutiva o integrativa quando, dopo la presentazione della dichiarazione di successione principale, sopravviene l’erogazione di un rimborso fiscale. Si tratta di una situazione piuttosto frequente, che fino a ieri obbligava il contribuente a presentare una nuova dichiarazione di successione, nella maggior parte dei casi senza dover pagare alcuna imposta aggiuntiva, ma sostenendo inevitabilmente ulteriori costi. Oggi, invece, l’agenzia delle entrate deve tenere conto di tali rimborsi nel liquidare l’imposta, senza che il contribuente sia tenuto a darne comunicazione in alcun modo.

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