Il diritto di prelazione consiste nel diritto, riconosciuto dalla legge a determinati soggetti, di essere preferiti ad altri, a parità di condizioni, nella conclusione di un contratto.
Quando il diritto di prelazione è stabilito dalla legge, si parla di prelazione legale, e in tal caso il diritto di prelazione è normalmente accompagnato dal diritto di riscatto, che consente di far valere la prelazione anche nei confronti del terzo acquirente dell'immobile.
In ambito immobiliare, il diritto di prelazione è attribuito, in determinate situazioni, al conduttore di un immobile in affitto, se il proprietario decide di vendere l’immobile.
In caso di vendita di terreni agricoli, è inoltre previsto il diritto di prelazione agraria dell’affittuario o del confinante, se coltivatori diretti.
È infine previsto il diritto di prelazione dello Stato sugli immobili di interesse culturale, storico o artistico.
Al di fuori delle ipotesi di prelazione previste dalla legge, è sempre possibile attribuire un diritto di prelazione con un accordo contrattuale tra le parti interessate. Si parla allora di prelazione volontaria. In questo caso, però, la presenza di un diritto di prelazione non può essere fatta valere nei confronti del terzo acquirente, fermo restando che l’inadempiente sarà tenuto al risarcimento del danno.
Per maggiori informazioni:
Il diritto di prelazione per gli esercizi commerciali
Il diritto di prelazione per le abitazioni
Il diritto di prelazione per i beni culturali
Il diritto di prelazione per i beni ereditari
Il diritto di prelazione per i fondi agricoli
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